K. ha 38 anni e viene dalla Nigeria.
K è capitata davanti alla Portineria con il passeggino e un minuscolo neonato.
K è accaldata e stanca dopo la spesa al mercato.
– Scusa, posso sedermi un po’ qua?
A. piange da un’ora, ha fame ma non ho trovato un posto dove sedermi.
– Certo, accomodati! Vuoi dell’acqua?
A. ha due mesi ed è nato durante i mesi di “chiusura” di questo strano 2020.
K. vive da 15 anni a Torino e abita nella zona di Porta Palazzo. Ha fatto la badante ad una signora anziana per un lungo periodo, ma in questo momento non sta lavorando, si occupa del suo bimbo e del resto della sua famiglia.
A. è il terzo di 3 figli.
K. si guarda intorno, osserva l’edicola – Portineria ed esclama davvero incuriosita: – Ma qui cosa fate? Non ci sono neanche i giornali!
Ridiamo della sua reazione, così spontanea, prima di parlarle dei servizi della portineria di comunità, della spesa al mercato, del babysitting, della sartoria e del lavoro con i ragazzi.
Lei ascolta incuriosita, mentre A. ha quasi terminato di consumare il suo pasto tra le braccia della mamma.
Nel frattempo A. non piange più, così K. si sistema il vestito e le cose nel passeggino ed è pronta per tornare a casa. Prima di lasciarci ci dice che è un peccato che non ci siano più le panchine nelle piazze della città, che non capisce perché nessuno pensa alle persone che vogliono fermarsi, sedersi e magari anche chiacchierare.
– Le sedie colorate della Portineria sono sempre disponibili, le diciamo noi.
– Mi piace molto, ripasserò presto voglio fare vedere questo posto anche agli altri bambini.
– Vi aspettiamo K. e A.